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Soylent

In un pianeta in cui difficilmente la parola rinuncia raccoglie molti consensi, dove tutto ciò che ci circonda, ci viene concesso senza troppa fatica; esiste ancora qualcosa che potrebbe essere messo in discussione?.

Se il cibo, fonte primaria da sempre, della vita degli organismi resta un bene indiscusso potremo discutere proprio da questa idea fino a ribaltarla.

Cibo vegano, biologico, a Km 0, mercato equosolidale, inquinamento ambientale,  scarsità e sprechi, sono davvero tante le problematiche intorno questo universo.

Esiste un compromesso al futuro del cibo? E’ vero che gli uomini ci cibano esclusivamente dei prodotti naturali della terra?

Rob Rhinehart è l ‘inventore della barretta Soylent. Da dove nasce l ‘idea?

Soylent

La storia di questo venticinquenne ha spopolato sul web. Trasferitosi in Silycon Valley in cerca di fortuna, dopo tanti insuccessi è costretto a  dimezzare e ridurre drasticamente le sue spese mettendo a rischio la sua primaria necessità di cibo.

In un mondo in cui gli uomini pensano che l’assunzione di cibo risulti fondamentale; esiste un modo per renderlo più semplice, economico e poco dannoso.

Vantaggi? C’è una drastica riduzione delle spese mensili legate alla spesa dei beni alimentari e una radicale eliminazione dei grassi e sostanze dannose al benessere della nostra alimentazione.

Funziona ? Per sopravvivere non serve bere latte, bensì ingerire gli amminoacidi e i lipidi che contiene; non serve mangiare carne, ma assicurare al corpo una quantità sufficiente di proteine; e così per qualsiasi altro cibo: i carboidrati invece della pasta, gli acidi grassi invece dell’olio di oliva, l’omega 3 invece del pesce, le fibre invece dei cereali, il potassio invece delle banane, il sodio invece del sale, le vitamine B,C, B3, B5 invece delle verdure fino a raggiungere i 33 elementi imprescindibili selezionati da Rhinehart come base del Soylent.

Soylent

Arrivare a questa formula non è stato facile ma i risultati e i fatturati in America sono disarmanti. Dopo un circa un mese, le prestazioni di Rob sono migliorate notevolmente, la pelle è diventata più liscia, i capelli più folti. Insomma, la concretizzazione di un’utopia in cui l’uomo potrebbe rinunciare ai prodott della terra e della natura

La scelta di chiamare Solyent deriva da una citazione de libro di Harry Harrison (1966) “Make Room Make Room” in cui in un mondo sovrappopolato e con scarse risorse di cibo gli abitanti della terra sono costretti a  nutrirsi d barrette energetiche costituite da soia (soy) e lenticchie (lent)

Le barrette, come la bevanda e gli altri prodotti Soylent, sono essenzialmente a base proteica, con proteine esclusivamente vegetali e derivanti dalla soia, addizionate con farina di alghe, vitamine, sali minerali e tutto ciò di cui abbisogna il nostro organismo per funzionare correttamente. Le calorie per barretta sono 250, cioè il 12,5% di una dieta ipotetica basata su un calcolo standard di 1800/2000 kcal al giorno. Vale a dire che con una quindicina di euro, necessaria per le otto barrette, avremo risolto il pasto di un’intera giornata.

In Europa la ricetta non è ancora autorizzata e la miscela tocca prepararsela da soli. Addio stoviglie, forchette e altro. La ricetta è open source e gli ingredienti e la quantità del cibo del futuro sono rintracciabili sul web con tanto di consigli e  dove acquistarli. Il sapore è vanigliato, la consistenza quella di un frullato alla banana.

In futuro ci nutriremo per necessità  o mangeremo per piacere? Soylent non rappresenta la fine del gusto e del buon mangiare piuttosto un  compromesso, in un mondo in cui l’efficienza e il risparmio di tempo sembrano una necessità impellente per un numero sempre crescente di persone.

 

 

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