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Marketing per la StartUp: tutto quello che dovresti conoscere

Una StartUp virtuosa dovrebbe iniziare dal progettare e porre in essere le attività di marketing. Questa è, tuttavia, una fase molto delicata che incide fortemente sul successo o l’insuccesso dell’idea di StartUp.

Tanti sono gli errori comuni che bisognerebbe evitare durante la progettazione del marketing per la StartUp e tanti sono anche i limiti che ha una StartUp.

Marketing per la Startup: come strutturare la strategia

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Gli errori da evitare

Uno dei limiti più importanti per il marketing per la StartUp è l’avere pochi fondi a disposizione (o addirittura nessun fondo a disposizione) da dedicare alle attività di comunicazione.

Un errore grave, invece, è spendere il budget per il marketing per la StartUp troppo infretta: questo è causa di inesperienza e mancanza di approccio strategico. Quando si utilizza un approccio strategico, infatti, si lavora per testare in anticipo i canali più efficaci e più profittevoli per il proprio business.

Un altro errore molto diffuso è non condurre analisi preliminari. Queste permettono di definire in modo chiaro e misurabile gli obiettivi di marketing per la StartUp. Permettono, inoltre, di scegliere l’approccio comunicativo adatto al pubblico che si desidera raggiungere.

Gli aspetti fondamentali da considerare per il marketing per la StartUp

Un buon piano di comunicazione richiede sempre una ricerca di mercato iniziale e un’attenta pianificazione di ogni iniziativa. Il marketing per la StartUp richiede imprescindibilmente, però, anche un altro aspetto: il monitoraggio costante con le KPI.
Le KPI (Key Performance Indicators) sono degli indicatori di successo che permettono di valutare i risultati ottenuti, correggendo eventuali scelte sbagliate o dando maggiore attenzione alle scelte migliori compiute.

Importante è anche l’approccio mentale: i fondatori di una StartUp devono essere flessibili e ricettivi verso nuove strategie di comunicazione che si allontanano dal marketing tradizionale.

Marketing per la StartUp e Growth Hacking

Il Growth Hacking è un metodo sperimentale (non si vive di sola SEO o Semrush ) fatto di analisi dei dati e del comportamento degli utenti lungo le fasi del percorso d’acquisto (detto anche “customer journey”).

Questo modello di business è incentrato su esperimenti rapidi che sono finalizzati a testare soluzioni diverse, combinare creatività e pragmatismo. Questi esperimenti rapidi permettono di ottenere uno sviluppo molto veloce con risorse economiche limitate.

Quando si applica il Growth Hacking alla comunicazione online si può semplificare il marketing per la StartUp.

A differenza del marketing tradizionale, il Growth Hacking si avvale di continue modifiche e test per trovare la soluzione migliore e più adatta al pubblico di riferimento. Vengono, inoltre, utilizzati canali di promozione a basso costo e altamente redditivi.

Secondo questo approccio, la StartUp deve dare benefici ai primi utilizzatori, affinché possano sentirsi incentivati a parlar bene dell’azienda con la propria cerchia. Con il passaparola, il cosiddetto “WOM”, la StartUp avrà popolarità a basso costo. La reputazione migliorerà e la clientela verrà ampliata con uno sforzo minimo.

Oltre il Growth Hacking – marketing offline

Il marketing per la StartUp può essere sviluppato utilizzando canali digitali, come spiega il Growth Hacking, per spendere poco ed ottenere buoni risultati. Pur tuttavia, è possibile pianificare anche una serie di attività di marketing offline.

Per il marketing offline si potrà immaginare di partecipare a fiere, convegni o eventi a cui partecipa il pubblico di interesse per la StartUp.

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